Per questo progetto, come mia consuetudine, ho dedicato ampio spazio di tempo ai sopralluoghi ascoltando le tante “voci” di questo multiforme organismo/impresa sempre in continua trasformazione.
Ho poi lasciato che tutte queste informazioni raccolte si sedimentassero per lasciare emergere una personale interpretazione che potesse raccontare emozionalmente questo “mondo”.
Fin dai primi sopralluoghi ho sentito lo stupore di essere in una grande fucina di creatività ed energia collettiva.
Ho pensato di restituire questa bellezza riprendendo queste macchine/sculture e questi spazi di creazione nella quiete della notte lasciando che, come in sogno,comunicassero il loro inconscio e la loro essenza fatta di storia e incessanti cambiamenti.
Ho tentato di far percepire come queste monumentali macchine così solide, scintillanti, massicce siano generate dall’ invisibile e immateriale energia della capacità creativa e produttiva di tanti individui di oggi e di ieri.
In conclusione di questo intenso percorso, condiviso con altri due autorevoli autori, ringrazio CFT ed i curatori del progetto Carlo Quintelli e Paolo Barbaro, di aver pensato al mio lavoro per questa appassionante ed inconsueta esperienza.
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